Martedì 6 novembre, all’interno del Salone Vescovile della Comunità di Oppido Mamertina, in occasione del Centenario della Grande Guerra, ha avuto luogo la commemorazione realizzata dagli studenti del Liceo-Ginnasio San Paolo e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Gemelli Careri” (ITIS), accompagnati e diretti dai docenti e dai dirigenti, Dott.ssa Antonietta Bonarrigo e Ing. PietroPaolo Meduri. Dopo la sentita cerimonia presenziata dal sindaco della città di Oppido presso il monumento ai caduti del 15’-18’, i partecipanti alla manifestazione si sono spostati verso il suddetto salone annesso alla Cattedrale dove la Dirigente del Liceo San Paolo, Dott. ssa Bonarrigo, ha introdotto la celebrazione sottolineando l’importanza di ricordare la giornata del 4 novembre 1918, data in cui l’Italia pose fine all’inutile strage firmando l’armistizio di Villa Giusti. La Guerra Europea, come è stato più volte definito il conflitto, ha interessato e coinvolto un ingente numero di civili e famiglie generando atroci sofferenze, lutti e dolore in chi nell’amor di patria ha riposto il proprio orgoglio, la dignità di appartenenza ad un’unica bandiera, il tricolore. E sulla scia di nomi destinati a scrivere fiumi di inchiostro codificati in innumerevoli pagine di storia, in un clima di grande partecipazione e commozione, si sono avvicendati gli interventi dei ragazzi che, con voce rotta dall’emozione, hanno interpretato brani musicali scritti e cantati durante gli anni del conflitto, leggendo poesie di autori e intellettuali che dei tormenti della guerra hanno fatto spunto di riflessione, ispirati crudelmente dalla vita di trincea. Così tra canzoni come La leggenda del Piave, il Testamento del Capitano, O surdato ‘Nnamurato, Addio mia bella Addio, La Campana di san Giusto, in mezzo ai versi laceranti di Corrado Alvaro, di Ungaretti e di Giosafatte Tedeschi di Tresilico, sono apparse, accolte da rivoli di applausi, le storie dei nostri eroi calabresi, le avventure di quei giovani, medaglie d’oro e d’argento, che per la Patria hanno dato cuore, ardimento e, nella maggior parte delle occasioni, purtroppo l’innocente vita. Nicola Pizi, Angelo Cosmano, Giuseppe Zerbi, Alfonso Zito sono balzati, come fiumi in piena, dalle imponenti voci dei ragazzi; hanno ripreso vita assumendo forma e sostanza dalla gloria delle loro gesta, dal tenore delle loro azioni, dalle coraggiose grida di battaglia. Le immagini asfissianti delle fortificazioni nemiche, dei polverosi fossati scavati per chilometri, degli assalti in profondità dei militari, i video dei morti abbandonati sul selciato, nonché la teca dei cimeli del primo conflitto di massa, quello che avrebbe aperto la strada alla carneficina della seconda guerra mondiale, hanno fatto da cornice impreziosendo le splendide esibizioni della Band musicale dell’ITIS, del Coro del Liceo Classico San Paolo e delle talentuose gemelle Martina e Chiara Scarpari. Dopo la lettura del bollettino della vittoria, con cui il nuovo ed intrepido comandante Armando Diaz annunciava alle ore 12 del 4 novembre 1918 la fine della guerra, l’inno di Mameli ha concluso una giornata di significativo valore emotivo e storico; un evento culturale capace di suscitare sentimenti di condivisione che, lungi dall’essere identificati con fanatici e sterili nazionalismi o populismi, continuano a nutrirsi della speranza di un futuro scevro dalle ombre di stragi insensate, di corpi martoriati, di pensieri annebbiati, di occhi spenti. Un avvenire in cui lo scintillio delle baionette, il rumore dei cannoni, le volute di aerei volteggianti non sollevi, trionfante, il suo vessillo sul “paese più straziato”, l’anima di quelle foglie fragili e caduche, il cuore di un soldato in guerra.
Chiara Ortuso