Lettera per Pasqua
Carissimi seminaristi e tutta la comunità del Seminario vescovile di Oppido. Non potevo in prossimità della Pasqua del Signore non scrivervi qualcosa come espressione più profonda dei soliti messaggi augurali. La Pasqua del Cristo Risorto muove la mente e la penna a scrivere messaggi di luce e di speranza, specialmente alla nostra comunità del Seminario dove si formano i “futuri portatori della speranza cristiana”. Da duemila anni viviamo in una atmosfera mistica e celeste grazie alla vittoria di Cristo sulla morte, vittoria alla quale partecipiamo ognuno di noi rinnovando le cellule del nostro entusiasmo ogni volta che nella Santa Veglia Pasquale le campane annunciano il dilatarsi ormai irrefrenabile della pace e della bandiera del Risorto. Il mondo attende con impazienza quest’annuncio gioioso che scardina ogni pessimismo e ogni tristezza inutile. L’uomo che aderisce al Risorto è un uomo nuovo, prepotentemente lieto e irremovibile nella sua rocciosa speranza anche di fronte ai drammi della vita.
Tutto cambia dopo la Pasqua! Il mondo si rinnova dalle radici e con voli pindarici e veloci l’uomo può far del suo tempo un “robusto percorso di senso”. La nostra società “liquida” ha bisogno della solidità del Risorto, ha bisogno di annunciatori che si consumano per portare agli altri il lieto annuncio della vittoria di Cristo sulla morte. Si, proprio quella cosa che ci fa più paura, la morte, è stata per sempre distrutta da Cristo con la sua morte e risurrezione, tanto da essere già adesso in questa vita “eterni”, celesti, paradisiaci, non più schiavi del veleno della morte e del cimitero. Tutto è positivo per il cristiano che risorge con Cristo, anche la croce diventa una benedizione, una “propedeutica alla Pasqua”, anche l’amaro diventa dolce, e la bellezza della vita si gusta “al quadrato” se si entra nel sepolcro vuoto del Crocifisso risorto. L’augurio allora è che noi tutti possiamo in questa Pasqua 2019 gustare la scoppiettante gioia della vita risorta, una vita extraterrestre, strana agli occhi degli altri, perché sua unica preoccupazione è la contemplazione del volto luminoso e sfolgorante del Dio che ci ha amato così tanto da dare la sua vita per noi. Il “Gloria” accompagnato dal suono delle campane notte di Pasqua vi faccia pensare, nelle vostre parrocchie dove vivrete questa notte santa, al vostro amato Seminario, quale luogo che vi sta formando ad essere “i preoccupati della gioia degli altri”, i futuri annunciatori della fine della muffa della morte e l’inizio della freschezza della risurrezione. L’augurio è che possiate sempre di più amare la vita, la vostra vita, redenta col sangue prezioso di Cristo. Non disprezziamo mai la vita perché siamo “il capolavoro di Dio” e il Cristo risorto ci vuole innamorati della vita fino all’ultimo respiro con tutta la gioia che solo Lui ci sa dare! Buona Pasqua di Risurrezione! Aspettando sempre “il terzo giorno”, la luce rivoluzionaria del Risorto.
Don Giancarlo